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Keeping it modern Architectural Conservation Grants 2017

Lo Stadio Flaminio di Pier Luigi e Antonio Nervi a Roma: un piano di conservazione interdisciplinare

Lo Stadio Flaminio posto sotto tutela.download the pdf

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Pier luigi nervi

Le Corbusier in visita allo Stadio Flaminio con Pier Luigi Nervi, Roma, ca. 1960, courtesy Pier Luigi Nervi Research and Knwoledge Management Project, Bruxelles

Pier Luigi Nervi (Sondrio, 21 giugno 1891 – Roma, 9 gennaio 1979), ingegnere, è stato uno tra i maggiori artefici di architetture strutturali nel panorama internazionale, contribuendo a diffondere nel mondo l'immagine di un'Italia moderna e competitiva, nella creatività come nella tecnologia.
Nervi è stato, come un architetto classico, progettista e al tempo stesso costruttore, utilizzando principalmente la tecnica del cemento armato e sfruttando al massimo la libertà compositiva offerta dall’impiego di elementi prefabbricati.

pier luiginervi
Pier Luigi Nervi nel Palazzo dello Sport, Roma 1960. Foto Mark Kauffman, Getty Images

Costantemente attento al rapporto struttura-forma, basandosi sul concetto di ‘resistenza per forma’, realizza ogni parte delle sue strutture rigorosamente in base alle forze interne cui è soggetta. Nei suoi progetti non tralascia l’aspetto economico che diventa occasione per adottare sempre tecniche innovative e una manodopera altamente specializzata seppur dotata di pochi, rudimentali materiali e materie prime.

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Grattacielo Pirelli, Milano, 1960. Courtesy PLN Project, Bruxelles
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Padiglione B di Torino Esposizioni, Torino, 1947. Courtesy PLN Project, Bruxelles

A partire dal secondo dopoguerra, Nervi progettò e costruì in Italia alcune delle opere più straordinarie per edifici industriali e civili (il complesso monumentale di Torino Esposizioni, il grattacielo Pirelli di Milano con Gio Ponti, l'Aula delle Udienze in Vaticano), strutture espositive ed impianti sportivi, in particolare in occasione delle Olimpiadi di Roma del 1960.

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Ambasciata d'Italia, Brasilia, 1971. Foto Mario Carrieri, Milano - courtesy PLN Project, Bruxelles
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Palazzo del Lavoro, Torino, 1961. Courtesy PLN Project, Bruxelles

Dagli anni cinquanta divenne il progettista italiano più noto in campo internazionale, realizzando opere di grande prestigio in Europa (la sede dell'Unesco a Parigi con Bernard Zehrfuss e Marcel Breuer), Nord e Sud America (il terminal autobus del Ponte George Washington a New York, la cattedrale di St. Mary a San Francisco, il grattacielo della Borsa a Montreal, l'ambasciata d’Italia a Brasilia, etc.) e Australia (l'Australia Square Tower a Sidney).

Stadio Flaminio

Veduta d'insieme dello Stadio Flaminio, Roma, 2017. Foto Matteo Cirenei / photoarch.com

Lo Stadio Flaminio, progettato con il figlio, architetto Antonio Nervi, tra il 1957 e il 1958, fu realizzato in occasione della XVII Olimpiade di Roma (1960) e inaugurato nel 1959.

stadio Flaminio
Stadio Flaminio, Roma, veduta esterna della pensilina, 1960. Courtesy PLN Project, Bruxelles
stadio Flaminio
Stadio Flaminio, Roma, veduta interna della pensilina, 1960. Courtesy PLN Project, Bruxelles
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Stadio Flaminio, Roma, particolare della tribuna, 1960. Courtesy PLN Project, Bruxelles

L’area alla fine degli anni cinquanta fu destinata ad ospitare il nucleo principale delle nuove attrezzature progettate per la XVII Olimpiade di Roma: il Villaggio Olimpico di A. Libera, L. Moretti, V. Cafiero, V. Monaco e A. Luccichenti (1960), il viadotto di corso Francia di P.L. Nervi (1960), il Palazzetto dello Sport di A. Vitellozzi e dello stesso Nervi (1958), il Palazzo delle Federazioni Sportive di P. Carbonara. Lo stadio, destinato al calcio, poteva ospitare circa 50.000 spettatori e comprendeva anche quattro palestre, una piscina, bar, spogliatoi, pronto soccorso, completati da impianti all’avanguardia.

stadio Flaminio
Stadio Flaminio, Roma, veduta interna della pensilina, 1960. Courtesy PLN Project, Bruxelles

Il calcestruzzo fu impiegato in diverse modalità e in forme originali: in getti in opera per i grandi telai strutturali, in elementi prefabbricati per le gradinate, in lastre ondulate di ferrocemento realizzate a pie’ d’opera su apposite controforme per la pensilina. Questa opera dimostra come nel progettare Nervi mirasse direttamente alla costruzione, convinto che l’ubbidienza alle leggi della statica sia di per sé garanzia di riuscita estetica.

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Stadio Flaminio, Roma, piscina coperta, 1960. Courtesy PLN Project, Bruxelles
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Stadio Flaminio, Roma, palestra, 1960. Courtesy PLN Project, Bruxelles

Dopo diversi anni di abbandono, lo stadio versa oggi in uno stato di grave degrado. I processi di alterazione sono riconducibili principalmente a tre cause: interventi impropri che non hanno rispettato il carattere dell’organismo, diffuso degrado dovuto al lungo periodo di abbandono, invecchiamento fisiologico dei materiali e degli impianti.

keeping it modern

Stadio Flaminio, Roma, veduta esterna, 2017. Foto Matteo Cirenei / photoarch.com

In accordo con il Comune di Roma, il Dipartimento di Ingegneria Strutturale e Geotecnica della SAPIENZA Università di Roma, la Pier Luigi Nervi Project Association e Do.Co.Mo.Mo. Italia hanno presentato una domanda alla Getty Foundation – una delle istituzioni internazionali più prestigiose che sostengono la ricerca sull’arte, l’architettura e la conservazione – per ottenere un sostegno alla elaborazione di un piano di conservazione dello stadio Flaminio nel quadro dell’iniziativa di sovvenzione internazionale Keeping it Modern. Il programma di ricerca, dal titolo Lo Stadio Flaminio di Pier Luigi e Antonio Nervi a Roma: un piano di conservazione interdisciplinare, è stato approvato con delibera del 1 giugno 2017 e sarà sviluppato da un team di specialisti nei vari settori disciplinari coinvolti nella ricerca, sotto la supervisione di un comitato scientifico internazionale.

stadio Flaminio
Stadio Flaminio, Roma, particolare del cantiere, 1957. Archivio C.O.N.I., Roma
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Stadio Flaminio, Roma, particolare del cantiere, 1957. Archivio C.O.N.I., Roma
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Stadio Flaminio, Roma, particolare del cantiere, 1957. Archivio C.O.N.I., Roma

Il piano di conservazione dello stadio Flaminio è volto a promuovere, sostenere e indirizzare il successivo progetto di recupero. E’ concepito come uno strumento di orientamento per il progetto di riqualificazione, atto a fornire indicazioni elaborate grazie alla conoscenza puntuale della costruzione acquisite mediante un’indagine analitica comparativa tra il progetto originale, desunto dalla documentazione storica, e l’opera nel suo stato attuale, tramite rilievo e campagne di prove strumentali. Saranno individuati gli elementi strutturali, architettonici, edilizi, funzionali, strategicamente necessari ai fini della conservazione nel rispetto dei caratteri originari della costruzione, con la prospettiva di ripristinarne l’originaria funzione di stadio e impianto sportivo polivalente, nel rispetto delle norme vigenti e dei requisiti di conformità.
Il piano sarà articolato in quattro fasi:
1.Storia e costruzione; 2.Analisi architettonica, strutturale e tecnico-costruttiva; 3. Modifiche e trasformazioni; 4. Indirizzi per il recupero e il riuso.

stadio Flaminio
Stadio Flaminio, esterno, Roma, 2017. Foto Matteo Cirenei / photoarch.com

Lo stadio Flaminio è un’opera singolare che coniuga in modo originalissimo forma e struttura, architettura e ingegneria, a testimonianza di un felice momento per la cultura architettonica italiana, rilevante sul piano internazionale e caratterizzato da una fertilissima relazione tra ambiti disciplinari diversi. Si inquadra come momento singolare nella produzione di Pier Luigi Nervi, unanimemente riconosciuto come il più geniale tra gli ingegneri italiani, pioniere nello studio e nell’applicazione del cemento armato.

stadio Flaminio
Stadio Flaminio, veduta dalla tribuna, Roma, 2017. Foto Matteo Cirenei / photoarch.com
stadio Flaminio
Stadio Flaminio, gli spalti, Roma, 2017. Foto Matteo Cirenei / photoarch.com

partners del progetto

Sapienza, università di Roma

DISG - Dipartimento di ingegneria strutturale e geotecnica

Il DISG Dipartimento di Ingegneria Strutturale e Geotecnica ha una storia illustre ed una tradizione di eccellenza nella ricerca, nella didattica e nelle attività verso il mondo esterno, che risale al 1873. Nella ricerca scientifica si distinguono tre aree prevalenti: Meccanica dei Solidi e delle Strutture, Ingegneria Strutturale ed Ingegneria Geotecnica. Il Dipartimento, che svolge attività didattica e di ricerca nelle due Facoltà, di Ingegneria (Via Eudossiana, 18) e Architettura (Via Gramsci, 53), si compone di circa 60 docenti. Il Dipartimento dispone di due laboratori sperimentali, laboratori computazionali, biblioteche specializzate, a sostegno sia della didattica che di ricerche all'avanguardia. Le attività accademiche e di ricerca del Dipartimento hanno raggiunto una reputazione internazionale di eccellenza nelle aree della dinamica strutturale, dell'ingegneria sismica, dell'analisi del rischio, del monitoraggio su ampia scala, del comportamento di complessi sistemi strutturali e geotecnici, del progetto delle strutture, delle strutture intelligenti, della riabilitazione strutturale di edifici storici e monumentali.

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DIAP - DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA E PROGETTO

Il DiAP Dipartimento di Architettura e Progetto, si è costituito nel 2010 sulla base di un progetto identitario, comune ai tre disciolti Dipartimenti DiAR, AR_Cos e CAVEA, che riguarda la ricerca, la formazione e la sperimentazione progettuale per l’architettura, la città e il paesaggio, inteso come forma del territorio e manifestazione visibile dell’ambiente. L’interesse nei confronti della città contemporanea si estende a campi differenti e molteplici: gli sviluppi storici, il patrimonio architettonico, la configurazione fisica, le dinamiche sociali, sino all’analisi dei caratteri di instabilità che trovano nella condizione urbana innovative occasioni di sintesi di differenti discipline.

uniroma1 logo

Pier Luigi Nervi Research and Knowledge Management Project

La Pier Luigi Nervi Research and Knowledge Management Project nasce nel 2008 con l’obiettivo di contribuire al rinnovamento degli studi e della conoscenza dell’opera e della figura di Pier Luigi Nervi. Presieduta da uno dei nipoti di Pier Luigi Nervi, Marco, l’associazione ha coordinato la ricerca scientifica e il sostegno finanziario che hanno permesso la nascita e lo sviluppo dell’esposizione itinerantePier Luigi Nervi Architettura come Sfida. Oltre alla gestione di questo progetto espositivo, che ha conosciuto un ricco percorso internazionale, l’Associazione ha curato l’imminente riedizione delle Norton Lectures tenute da Pier Luigi Nervi presso l’Università di Harvard nel 1962, quale parte di un più vasto recupero critico degli scritti di Nervi. L’impegno della Pier Luigi Nervi Project si incentra ora principalmente sulla conservazione e sul recupero delle strutture nerviane, in Italia e a livello internazionale, con la speranza di contribuire a una maggiore e più consapevole tutela del patrimonio architettonico della Modernità, di cui le strutture di Nervi rimangono un altissimo esempio.

pier luiginervi

do.co.mo.mo italia onlus

DOCOMOMO Italia onlus, nata nel 1990 e costituitasi formalmente nel 1995 a Roma, ha come obiettivo la documentazione e la conservazione degli edifici e dei complessi urbani del Novecento. Opera per la loro valorizzazione come una vera e propria agenzia attraverso la documentazione del patrimonio architettonico, la promozione della sua salvaguardia e lo studio di criteri di intervento appropriati e rispondenti al suo valore testimoniale. Ha come interlocutori studiosi, professionisti, dipartimenti universitari, enti locali e industrie impegnate nel campo del restauro, nonché, le istituzioni territoriali preposte alla tutela, in primis il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. DOCOMOMO Italia ha sede a Roma e ha come referente a livello internazionale DOCOMOMO International (International working party for DOcumentation and COnservation of buildings, sites and neighbourhoods of the MOdern MOvement) che, fondato in Olanda (1988), ha sede a Lisbona e pubblica “DOCOMOMO journal”. DOCOMOMO Italia partecipa alle Conferenze internazionali e al lavoro di commissioni tematiche (ICS International Specialist Committees) su Register, Education, Technology, Landscape & Garden, Urbanism; e collabora al Register con schede di documentazione di edifici e complessi urbani italiani.

docomomo logo

persone

Il team di lavoro, comprendente specialisti e studiosi della SAPIENZA Università di Roma, della Pier Luigi Nervi Project Association e di Do.Co.Mo.Mo. Italia, è così articolato:

Project Leader : Francesco Romeo, Sapienza Università di Roma, Roma
Project Coordinator : Elisabetta Margiotta Nervi, Associazione Pier Luigi Nervi Project, Bruxelles


Sapienza Università di Roma

Francesca Romana Castelli, Architetto, coordinatore del QART, Laboratorio per lo Studio di Roma Contemporanea del Dipartimento di Architettura e Progetto, DiAP

Jacopo Ciambella, Ingegnere Elettronico, Professore Associato di Ingegneria Strutturale, DISG

Maurizio Giodice, Architetto, Dottorando, DISG

Egidio Lofrano, Ingegnere Civile, Assegno di ricerca, DISG

Achille Paolone, Ingegnere Civile, Professore Ordinario di Ingegneria Strutturale, DISG

Francesco Romeo, Ingegnere Civile, Professore Associato di Ingegneria Strutturale, DISG

Piero Ostilio Rossi, Architetto, Professore Ordinario di Composizione architettonica e urbana, Diparti mento di Architettura e Progetto, DiAP

Consulenti : Saverio Andreani, Ingegnere Nucleare, M&E Expert, Matteo Simione, Architetto, BIM Expert


Associazione PLN Project

Cristiana Chiorino, Architetto, esperto per le politiche di conservazione , Associazione PLN Project

Thomas Leslie, Architect, Morrill Professor in Architecture, Pickard Chilton Professor in Architecture, Director of Graduate Education, Dept. of Architecture Iowa State University

Elisabetta Margiotta Nervi, Storica dell’arte, Segretario Generale, Associazione PLN Project

Consulente : Domenico De Masi, Sociologo, Professore Emerito di Sociologia del Lavoro, Sapienza Università di Roma, Roma


DO.CO.MO.MO. ITALIA

Ugo Carughi, Architetto, Presidente di DO.CO.MO.MO. Italia

Alessandra Marin, Architetto, Professore Associato di Progettazione Urbanistica e Progettazione del Territorio, Dipartimento di Ingegneria e Architettura, Università di Trieste, Trieste

Massimo Visone, Architetto, membro esterno del Centro di Ricerca sull’Iconografia della Città Europea, Università degli Studi di Napoli Federico II, Napoli

Rosalia Vittorini, Architetto, Professore Associato di Tecnologia degli Elementi Costruttivi, Università di Roma Tor Vergata, Roma



Comitato Scientifico internazionale

Il Comitato Scientifico internazionale è composto dai seguenti studiosi ed esperti:

  • Joseph Abram, Professeur à l’École Nationale Supérieure d’Architecture, Nancy, Chercheur au Laboratoire d’Histoire de l’Architecture Contemporaine, Nancy
  • Caterina Bon Valsassina, MIBACT, Direttore della Direzione generale Archeologia, belle arti e paesaggio, Roma
  • Gisella Capponi, MIBACT, Direttore dell’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro, Roma
  • Wessel de Jonge, Co-founder of DOCOMOMO International, member of the DOCOMOMO International Advisory Board. Hoogleraar Heritage & Design aan de Faculteit Bouwkunde, T.U. Delft, Delft
  • Marco di Prisco, Ordinario di Tecnica delle Costruzioni, Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale Politecnico di Milano, Milano
  • Franz Graf, Professeur associé à l' École Polytechnique Fédérale de Lausanne, directeur du laboratoire des Techniques et de la Sauvegarde de l'Architecture Moderne, Lausanne
  • Clemens Kusch, Architekt, gmp Architekten von Gerkan, Marg und Partner, Hamburg
  • Gerhard Müller, Ordinarius am Lehrstuhl für Baumechanik, Ingenieurfakultät Bau Geo Umwelt, Technische Universität München, München
  • Ana Tostoes, Architecture historian and chair of Docomomo International. Professor Catedrático no Instituto Superior Técnico, Lisboa
  • France Vanlaethem, ‎Professor Emeritus, Consultante en patrimoine - ‎École de design, Université du Québec à Montréal, Montréal

Questo progetto di ricerca è reso possibile con il sostegno della Fondazione Getty come parte dell'iniziativa Keeping It Modern

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